Oggi, nell’era del dopocovid, ci troviamo ad affrontare un mondo che per nostra fortuna si sforza di essere sempre più attento alle normative sanitarie ma vacilla ancora un po’ sui rapporti umani soprattutto quando questi dovrebbero regolare i rapporti di una reciproca convivenza. Succede che finalmente dopo quei tanto sofferti sacrifici ottieni il mutuo che speravi per acquistare il tuo bellissimo appartamento in città e vicino ad un parco, con una comoda fermata dei mezzi pubblici sotto casa, un’ampia disponibilità di car sharing in zona e tante comodità che non baratteresti con nessuno. Torni a casa, sfinita dal lavoro magari in un giorno di pioggia che non ti ha mai dato tregua. Non ne puoi più. Inserire la chiave nella serratura del portone condominiale segna nel tuo inconscio la fine della giornata per raggiungere alla svelta quel rifugio che chiami casa. Ammettilo che non vedi l’ora di entrarci dentro, metterti comoda e cucinarti qualcosa pensando a quel film su Netflix o a quel programma in tv. Non pensi ad altro, tantomeno a quei 2 minuti che separano il portone condominiale dall’ingresso di casa tua.

Purtroppo, per molti e forse anche per te, quei pochi minuti rappresentano invece un ulteriore ostacolo che ti si pone dinnanzi quasi a dover espiare l’ultima colpa della giornata (che poi chissà qual’è?) prima del meritato riposo. Nell’androne a piano terra infatti, proprio davanti all’ascensore che rimane occupata per un tempo infinito, si sono radunati alcuni condomini che ti osservano con aria disgustata mentre altri, sottovoce, confessano un certo fastidio solo a vederti passare davanti. Ti chiedi come mai questa scenetta ti si ripresenti almeno un paio di volte a settimana, pensavi accadesse solo alle scuole materne. Ci rimani male ma non fino a quando scopri che davanti alla tua porta d’ingresso qualche “burlone” ha deciso di sporcarti la maniglia d’ingresso e rovesciarti dell’olio sullo zerbino.

Pensi che dopo tutti i sacrifici che stai facendo per pagare il mutuo della tua casa , le spese condominiali ad ogni puntuale scadenza e cercare di rimanere sempre cordiale con tutti, subire queste angherie in realtà non ti fa stare tranquilla tantopiù se sai già che prima di metterti comoda a cenare dovrai pulire la porta e buttare via lo zerbino. Purtroppo la disperazione, a distanza di settimane o peggio mesi, si fa sentire a tal punto da pensare che forse sarà meglio abbandonare quella casa rinunciando ad una vita serena ed a qualcosa di tuo che solo sai quanto hai sudato per potertelo permettere.

Fino ad ieri eri convinta che la piaga del bullismo esistesse solo nelle scuole ma che già avesse vita breve visto l’impegno di molti ragazzi nel combatterlo. Invece potremmo avere a che fare con questi stupidi comportamenti anche nei luoghi condominiali. Il motivo? La stupidità in primis ma si potrebbe addirittura pensare ad invidia e gelosia. Oppure il tuo cane che non piace, la tua abitudine ad invitare a cena degli amici perché sei solare e sempre sorridente, l’aver dimenticato una volta aperta la porta delle cantine, trovare un tuo avviso in bacheca che gentilmente chiede di prestare più attenzione nella raccolta differenziata onde evitare multe salate, la presenza del verde sul tuo terrazzo di casa che pur rimanendo confinato alla tua proprietà può restituire un senso estetico soggettivo di dubbio gusto o di pura invidia, oppure aver presenziato in un’assemblea condominiale ed aver votato contraria ad una spesa che al momento ritenevi superflua e dispendiosa financo a non consentire, insieme ad altri condomini col tuo stesso parere, la deliberazione del punto.

Al di là quindi di ogni motivo che possa aver scatenato l’ira di certi “signori” condomini, è chiaro che l’atto persecutorio e ripetuto nei tuoi confronti è condannabile dal punto di vista civile ma soprattutto penale (art. 612 bis c.p.). Stanca di subire e di sapere che il tuo nome sia riportato spesso nelle varie chat condominiali, sui social o esposto in bacheca condominiale per rimarcare che per colpa dei seguenti condomini (tra cui tu) la delibera non può essere assunta e per mancanza del quorum assembleare la spesa non può avere seguito, o talvolta pronunciato dal custode che ti riprende ingiustamente su qualche disattenzione che a suo dire avresti commesso, a sentirti oggetto di chiacchere da bar nel locale sotto casa, vittima di scherzi idioti come sentirsi suonare il campanello di casa o il citofono alle 2 di notte, ingiurie quando passi nelle parti comuni o scoprire di essere curata quando esci di casa…

BASTA! E’ ora di mettere un punto a tutto questo ed è giusto che tu decida di non lasciar più impuniti simili atti ricorrendo alle vie formali dopo un primo tentativo verbale che già, ti dico, sarà molto difficile riesca a sortire l’effetto sperato.

Quindi ora mettiti comoda e seguimi che ti spiego come risolvere per sempre questa fastidiosa situazione permettendoti finalmente di tornare a vivere in totale serenità la tua casa.

Per dovuta premessa è opportuno esaminare ciò che ti verrà in aiuto per sconfiggere il problema. Affrontando una problematica relativa alla privacy, devi intanto sapere che il regolamento generale sulla protezione dei dati personali UE n.2016/679 (GDPR in inglese General Data Protection Regulation) è stato creato per salvaguardare la protezione, appunto, dei dati personali dei cittadini della Comunità Europea permettendo a quest’ultimi un diretto controllo sulla raccolta e sulla gestione a vantaggio della loro massima riservatezza.

Naturalmente poi vedremo anche ciò che attiene al Codice Civile ed al Codice Penale ma intanto è opportuno sapere che il condominio è strettamente soggetto alla raccolta, cura e riservatezza dei dati personali dei condomini che sono sotto la piena responsabilità dell’amministratore titolare del trattamento e rappresentante legale del condominio. E’ da lui che bisognerà iniziare.

Prepara immediatamente una Pec (oppure una raccomandata va benissimo – ricorda che puoi anche utilizzare il sito delle poste italiane per inviarla online) ed inviala all’amministratore per comunicargli il disagio provocato da alcuni atti persecutori provenienti da ignoti che ruotano intorno alla sfera condominiale e che, come se non bastasse, violano la tua privacy. Nella PEC, a prova di quanto asserisci, è anche fondamentale allegare quante più prove fotografiche dei danneggiamenti ed eventuali indicazioni di testimoni che hanno assistito ad un evento in particolare oppure che ti hanno informato di aver visto il colpevole compiere un illecito. Intanto qui sotto puoi trovare un fac-simile da cui prendere subito spunto.

Spett.le Amministratore………………(nome amministratore)

con la presente intendo far presente che da circa ……………………………………..(inserire da quanto tempo subisci gli atti persecutori) sono oggetto di gravi atti persecutori nell’ambito condominiale da parte di ignoti. Ad oggi mi è impossibile fruire liberamente dei servizi e degli impianti comuni perché sono bersaglio di insistenti azioni di disturbo che, proprio perché temo possano degenerare, mi creano quotidiani stati d’ansia che si ripercuotono sulla mia salute e su quella della mia famiglia. In allegato invio le prove di tali illeciti e i danni che finora mi sono stati cagionati. Comunico inoltre che i Sigg. …………………………….(inserisci i nominativi dei testimoni) sono testimoni dei fatti che ad oggi ho subìto.
In qualità di amministratore del condominio Le chiedo di redigere urgentemente una circolare da inviare a tutti per diffidare eventuali responsabili dal compiere nuovamente simili azioni, riservandomi ogni ulteriore azione legale a difesa della mia persona e della mia famiglia.
Cordiali saluti.

Devi sapere che l’amministratore non può rifiutarsi né di ottemperare alla tua richiesta né eventualmente di presenziare, se contattato, presso la Pubblica Autorità come persona informata dei fatti.

Ovviamente è molto importante non scambiare lo stalking condominiale con un litigio improvvisato nel corsello dei boxes. Lo stalking condominiale, tra l’altro, si distingue dal classico litigio per la reiterazione nel tempo di un compimento di atti illeciti persecutori nei tuoi confronti tali da causarti delle problematiche relative alla tua salute psicofisica.

A questo punto, completata la parte condominiale, il consiglio che voglio darti è di avvalerti della consulenza di un legale specializzato in diritto penale e con lui valutare la possibilità di procedere in primis con la denuncia presso la Pubblica Autorità e poi all’eventuale avvio di un procedimento giudiziario se le prove in tuo possesso (per questo è fondamentale documentare sempre qualsiasi cosa) sono così schiaccianti da poter dimostrare di essere vittima di stalking condominiale e tornare a goderti finalmente la serenità di casa tua.

Ultima cosa. Il tuo amministratore potrebbe essere invitato dal tuo legale ad inviare una nuova circolare che informi tutti i condomini sull’esito della sentenza. Sarebbe molto utile per rammentare a tutti che la violenza, qualunque essa sia, viene punita anche in ambito condominiale.

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